lunedì 24 dicembre 2012

BUON NATALE

A tutti voi che mi leggete, auguro di trascorrere un Felicissimo Natale, magari in compagnia di tanti bei film!!! 




Ps: avete riconosciuto il film nella foto? E' il mio consiglio per queste feste!!!!!!!!




A U G U R I 

venerdì 14 dicembre 2012

Sannio Cinema Rock'n'Roll

"Comunicazione di Servizio"
La terza edizione di Sannio, cinema & rock'n'roll, festival di cortometraggi, musica e cultura della città di San Giorgio del Sannio (Bn) è stata rinviata a data da destinarsi "per motivi logistici e soprattutto economici" (così si legge sul sito www.albatrofilm.jimdo.com).
Per tale ragione si invitano gli appassionati del genere a non inviare ulteriore materiale, mentre quello già pervenuto non sarà restituito, ma entrerà in concorso appena verrà stabilita una data.

domenica 2 dicembre 2012

Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno

Curioso che un film dal titolo "Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno" sia in realtà la fine di un discorso cinematografico portato avanti con grande stile. 
Ok, può anche darsi che il signor Nolan non voglia più saperne di pipistrelli; di strani individui che, a turno, minacciano la quiete di una città inesistente; di un tizio ultra miliardario che, la notte, invece di dormire, indossa la sua tutina striminzita, una maschera con orecchie a punta e gioca a fare l'eroe, anzi, il super eroe. Però Batman che muore... no, non può essere la fine! E non perché Mr Wayne sia immortale, è pur sempre un essere umano costretto a piegare la testa davanti al fato. Il punto è che mai nessun altro ce l'aveva mostrata la tomba di Batman, ops, di Bruce perché, come afferma lo stesso regista del film (parafrasando): "Batman è un simbolo; tutti possono essere l'uomo pipistrello e fare quello che fa lui". Tant'è vero che l'eredità del super eroe viene tramandata a quello che, solo nel finale, scopriremo chiamarsi Robin e chissà quanti campanellini avranno tintinnato nelle nostre menti, quanti cassetti della memoria si saranno aperti, sempre che non ci sia stato qualcuno a sospettare di questa misteriosa identità già a parecchi minuti dall'epilogo. 
Ecco, le mie reminiscenze di bimba appassionata di cartoni animati/serie televisive un po' canzonatorie non mi fanno ricordare l'esistenza di un Robin senza Batman: è un rapporto a due facce ma di una stessa medaglia; una collaborazione spalla a spalla; una condizione di causa-effetto in cui non può mancare una delle due variabili affinché l'altra possa esistere. 
Christopher Nolan puntualizza a gran voce che il suo non è un finale aperto. Sforzarmi di crederci proprio non mi riesce. Vengono gettati troppi spunti di riflessione oppure - pensiero del momento -  il regista si è troppo divertito ad ingarbugliarci il cervello. 
Possiamo anche ammettere come sogno quella visione dai contorni ovattati in cui Alfred, seduto ad un tavolino di un bar di Firenze, scorge Bruce in compagnia di un'umanissima Catwoman. D'altra parte è lo stesso Alfred a rivelare al signor Wayne, più o meno nella prima ora del film, che il suo più grande sogno/desiderio sarebbe stato quello lì: osservarlo da lontano, in quel bar di Firenze, insieme ad un'ipotetica futura moglie, ad un'ipotetica famiglia, proprio come una persona normale, immerso in una relazione abitudinaria più che meritata. Ma come spiegare, invece, la scoperta, da parte di Fox, del pilota automatico fatto installare da Batman in persona a sei mesi dalla sua morte? 
Non voglio un cambio di testimone, non voglio un altro regista che si butti a capofitto in una nuova trilogia sul caso Wayne, sono sicura che nessun'altro sarebbe mai in grado di compiere il miracolo come è stato compiuto da Nolan, trasporre in modo così egregio Batman al cinema. In passato un altro grande della settima arte ci era riuscito, nel suo stile, certo, ma con grande fortuna e con grande abilità... parlo di Tim Burton, ma questa è tutta un'altra storia. 
Batman non è morto, il nostro cuore lo sa, e lo sanno anche gli abitanti di Gotham City; d'altra parte è lo stesso commissario Gordon a bacchettare il giovane agente John Blake, in un momento del film, con un "non si può credere alle coincidenze". Tutti quei segnali percepiti ora dall'uno ora dall'altro personaggio, tutti quei pipistrelli che svolazzano sulla testa di Robin durante il suo "addestramento" non sono certo coincidenze e neanche dettagli di stile inseriti dal regista per pura motivazione estetica, piuttosto un avvertimento, anzi, una chiara rivelazione.